venerdì 3 agosto 2007

Continua

Dopo i primi, timidi, segnali di apprezzamento del mio scritto, posso continuare con quest esperimento espressivo. Spero di poter continuare anche nei prossimi giorni, non e detto, perche non so se avro a disposizione un pc. Adesso sto scrivendo da casa di Pasquale, personaggio affascinante (in questo momento in piedi vicino a me che accarezza un coltello), spiritoso, gioviale. E' un ragazzo di Napoli, siamo stati messi in contatto da mia madre, che l'ha conosciuto quando ha tenuto un seminario a base di teatro-danza nel nord italia. Infatti il napoletano e' diplomato in Italia come attore, ma si e' recato qui a Barca per frequentare la scuola di teatro, e sono 5 anni che vi risiede. La sua casa sta vicino ad Avenguida Paral·lel poco prima della zona del porto, al terzo piano di un palazzo senza ascensore, in una via frequentata per la maggiore da trans, pakistani e portoricani. Abita normalmente con la sua ragazza, spagnola, e una ragazza finlandese, ma ora e solo con quest'ultima perchè la sua donna è in viaggio. In origine, in virtu del legame di sangue che ci lega,che pochi apprezzano, si era anche offerto di ospitarmi, fortunatamente non nel letto matrimoniale rimasto libero, ma in uno stanzino che gli avanza, anche se avrei dovuto cacciare la sua bicicletta.
Il contatto con Pasquale e' avvenuto il primo giorno, la sua casa e' stata la mia prima meta di viaggio, dopo essermi pero districato con una pratica burocratica incombente, l'ottenimento della Carta Giovani, qui chiamata Carnet Juven. Non e' stato facile, mi veniva richiesto un documento di identita ma, non so come mai, qui in Spagna il passaporto non e' apprezzato, e non si riusciva ad ottenere il codice. Al fine io e l'impiegata, facendoci forza l'un l'altro, ne siamo venuti a capo.
Ho ottenuto un foglietto di carta riciclata (quanto so bravi gli spagnoli) con un codice di 18 cifre, e dopo circa 3 giorni avrei dovuto ritirare la carta definitiva e il libretto con gli sconti speciali per la regione di Catalunya. Il che pero voleva dire che la carta andava ritirata lunedi (essendo qui il sabato praticamente un festivo), ma lunedi, salvo imprevisti, mi dovrei trovare a Valencia. Tuttavia questa mattina, quando per scrupolo sono andato a controllare se la carta fosse nel frattempo gia arrivata, essa in effetti era l¡, splendente e pronta a concedermi i suoi servigi. Davvero un esempio di efficenza che in Italia ce lo sognamo.
Ma mi sono un po dilungato. Eravamo rimasti che mi stavo avviando da Pasquale. Per farlo mi sono dovuto muovere lungo una linea Nord-Sud, rimanendo nella parte Ovest della citta'. Non ho avuto alcun problema durante lo spostamento, Barcellona è piccola, amichevole, squadrata, risulta quasi impossibile perdervisi.
Pasquale si affaccia dalla finestra, quando lo chiamo al cellulare, e mi invita a salire.
Salgo.
La casa dentro e' molto carina, vi sono due uccellini, il bagno e' sul terrazzino che volge verso l'interno del palazzo, la sua camera invece si affaccia sulla via (va beh era ovvio ok lo so che ho già detto che si era affacciato, ma so stanco aoh!).
Chiacchieriamo un po di tutto, mi diverte un sacco sentire in terra straniera l'inconfondibile accento napoletano, a cui sono davvero affezionato. Gli chiedo un po di consigli su come muovermi, ma parliamo davvero del Più e del meno. Verso le 4 poi me ne vado verso Dino pan, un paninaro da lui consigliatomi. Dopo aver finalmente mangiato (l'orario era abbastanza probabile per uno spagnolo, ma il mio stomaco erano già un par d'ore che gridava vendetta), mi incammino alla ricerca di un centro telefonico, per realizzare un altro mio progetto, l'acquisto di un cellulare spagnolo (o meglio di una sim, l'acquisto del cellulare doveva ancora essere analizzato dal mio cervello).
Il primo negozio in cui entro è un negozio Orange, che e un po la nostra Wind. Qui una ragazza molto gentile mi fornisce un po di informazioni sui costi dell'acquisto di una sim, sui costi dell'acquisto di un eventuale cellulare et similia. Vado poi a vedere un centro Vodafone, ma i prezzi delle tariffe mi sembrano troppo elevati, il negozio troppo freddo e capitalista, quindi me ne torno dalla Orange, spulcio le tarriffe, molto piu economiche, mi accorgo dell'esistenza di una carta speciale per chiamare in Italia a prezzi molto convenienti tramite cellulare Orange. Tutto questo mi porta a scegliere la compagnia delle Arance. La commessa poi era anche molto piu carina e simpatica.
Scelgo anche di comprarmi un nuovo cellulare, e selezionato il modello, risolti i problemi di comunicazione con la commessa, pago con carta e ottengo il mio nuovo giocattolino, che infilo tutto impacchettato in borsa. Poi inizio a girare abbastanza a caso, senza uno scopo preciso. Mi infilo nel Mercato di Sant'Antonio, dove trovo un braccialetto laccato d'oro molto simile a quello che desideravo da tempo, ma decido di rimandare l'acquisto. Ora che ci penso, lo avevo rimandato ad oggi, ma e' già troppo tardi. Che non sacrifico per voi Fan!
Dopo i miei giri sono per negozi di macchinette fotografiche digitali, per potermi fare una idea dei prezzi e delle caratteristiche! Infine arrivo alla Fnac, dove mi impossesso anche di un dépliant informativo in spagnolo sulla fotografia digitale (tutto quello che leggo in spagnolo fa brodo).
Posso poi finalmente tornare a casa, anche la scelta dell'autobus e' piuttosto facile, mi si para davanti l'autobus che avevo preso all'andata!
Penso che adesso sia il momento di interrompere la scrittura, sono meno brillante dell'altra volta, il resoconto e' p storico, non riesco ad arricchirlo di particolari succulenti, e non vale la pena sprecare del materiale cos¡ succulento in maniera cos¡ barbarica! Mi ritiro, metto sotto torchio Pasquale per capi che vuole fa stasera, che magari devo pure avvertire Josep!
Un beso,
Gia

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